Trucco permanente- PMU
Il trucco permanente, in sigla PMU dall’inglese permanent make-up, (altrimenti detta dermopigmentazione, micropigmentazione, trucco semipermanente, disegno epidermico o camouflage) viene utilizzata esclusivamente a fini estetici per la correzione di inestetismi del viso e del corpo, per il miglioramento della immagine estetica in generale, nella copertura di cicatrici risultanti da interventi chirurgici o incidenti (camouflage) è una tecnica della cosmesi decorativa che utilizza il tatuaggio per applicare i pigmenti sotto la superficie della pelle.
Il trucco permanente comprende:
- Sopracciglia: modellano il contorno, riempiono, enfatizzano
- Compressione della linea delle ciglia: eyeliner tra le ciglia
- Eyeliner: linee da fini a forti per l’eyeliner
- Matita labbra: contorna o riduci
- Riempimento colore labbra: riempie completamente le labbra
- Imitazione del capezzolo, attraverso il disegno cosmetico.
Questa tecnica estetica correggere gli inestetismi del viso e del corpo al fine di migliorare l’immagine in generale. L’utilizzo più frequente è sul viso, marcando e modificando le linee degli occhi, labbra e sopracciglia, e viene eseguita tramite un applicatore puntiforme sterile oscillante, viene trasferita nell’epidermide una piccola quantità di pigmento che vi permane per un periodo variabile secondo la zona del viso o del corpo. In questo si distingue dal tatuaggio artistico che realizza disegni di fantasia. Può essere utilizzato anche per camouflage permanenti, per ridurre la visibilità di cicatrici, anche risultanti da interventi chirurgici o per ricostruire il disegno di areola e capezzolo dopo operazioni di mastectomia, con la pratica introdotta da Kesselring nel 1987[1]
Quest’ultima attività viene definita anche “tatuaggio medicale” o “senologico”.
La distinzione tra le attività di tatuaggio artistico e di trucco permanente estetico è chiaramente ben definita: il tatuaggio si effettua per decorare il corpo, il trucco permanente si effettua per ripristinare un aspetto estetico originario, modificando e attenuando gli inestetismi presenti sul viso e sul corpo. Si ricorre ai tatuaggi (o dermopigmentazione) con finalità medica per coprire condizioni patologiche della cute, al fine di ripristinare l’aspetto di una cute sana, e/o come complemento agli interventi di chirurgia ricostruttiva.
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